PREMESSA

La gestione dei rifiuti riguarda tutti noi, che come consumatori di risorse, quotidianamente contribuiamo ad aumentare il problema producendone in grande quantità. L’unica possibilità per non trasformare il nostro pianeta in un deserto pieno di immondizia è di puntare, prima di tutto, alla riduzione della produzione dei rifiuti, mediante uno stile di vita ecosostenibile, ed in secondo luogo di incentivare una corretta raccolta differenziata che permetta di riciclare i materiali correttamente separati. All’interno dei 17 importanti obiettivi dell’Agenda 2030 c’è l’obiettivo 12 dedicato al Consumo e produzione responsabili e tra i punti nei quali si articola si legge: “Entro il 2030, ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo”. In piena linea con questo obiettivo i percorsi che proponiamo di seguito hanno come finalità quella di promuovere, con la partecipazione attiva di insegnanti ed alunni, modelli di sviluppo eco-sostenibile basati sul concetto di economia circolare, attraverso un percorso di informazione e sensibilizzazione sul tema della riduzione dei rifiuti e della raccolta differenziata. La scuola può sicuramente contribuire alla costruzione di una cultura diversa nei confronti di questo tema, non solo al suo interno con gli allievi, ma anche all’esterno con le istituzioni e i cittadini.

Il progetto coinvolge i 24 Comuni gestiti da Geofor (Bientina, Buti, Calci, Calcinaia, Capannoli, Cascina, Casciana Terme Lari, Castelfranco di Sotto, Chianni, Crespina Lorenzana, Fauglia, Lajatico, Montopoli Val d’Arno, Palaia, Pisa, Ponsacco, Pontedera, San Giuliano Terme, San Miniato, Santa Croce sull’Arno, Santa Maria a Monte, Terricciola, Vecchiano, Vicopisano).

Il progetto Geofor scuola si rivolge alle scuole primarie e secondarie di I grado, ma prevede anche il coinvolgimento indiretto delle famiglie attraverso gli studenti partecipanti.

Ogni classe ha diritto ad un percorso che prevede due incontri di un’ora ciascuno realizzato da operatori esperti appositamente formati che si recheranno fisicamente presso le classi aderenti al progetto o accompagneranno gli studenti in occasione della visita all’impianto Revet.

E’ previsto un numero di interventi gratuiti, per un massimo di 258 classi messo a disposizione da Geofor SpA.  Per garantire una distribuzione equa a tutti i comuni serviti, Geofor ha stabilito un numero massimo di interventi ad ogni comune calcolato in base al numero delle classi presenti.

Storie di Carta

Avete mai usato un albero come biglietto dell’autobus? Oppure come diario? No??? Ne siete sicuri? Partiamo dalla storia della carta e dal modo in cui si produce per capire quanto sia importante non solo non sprecarla, ma fare anche una corretta raccolta differenziata per un minor impatto sull’ambiente. Per comprendere meglio l’importanza del riciclo verrà realizzato con i bambini un vero e proprio laboratorio di carta riciclata, per avere fogli e manufatti in carta colorata, profumata, neutra, etc, ma sicuramente personalizzata!

 Il percorso prevede due incontri di un’ora ciascuno così organizzati:

  • 1° incontro (durata 1 h): l’operatore racconterà ai bambini brevemente la storia della carta e dei mastri cartai e si concentrerà su come viene realizzata. Successivamente verranno specificate le modalità per differenziarla nel modo corretto evidenziando i falsi amici della raccolta della carta!
  • 2° incontro (durata 1 h): i bambini, con l’aiuto dell’operatore, realizzeranno il laboratorio del mastro cartaio: usando carta e cartone di recupero, un setaccio, semi, foglie, fiori e profumi vari i bambini realizzeranno il loro foglio di carta riciclato personalizzato. Visto che l’impasto prevede un po’ di tempo per macerare l’operatore porterà con sé già una parte di impasto pronto che tirerà fuori all’occorrenza. I bambini tuttavia seguiranno tutte le fasi di preparazioni fin dall’inizio. Questo consentirà loro di attribuire a ciò che normalmente è considerato un rifiuto da smaltire, come la carta usata, un nuovo valore.

Differenziamo consapevolmente

Il percorso vuole accompagnare i bambini alla scoperta del complesso mondo dei rifiuti, partendo dalle modalità per diminuirne la produzione e arrivando ad imparare una corretta raccolta differenziata. Con l’utilizzo di un linguaggio semplice e un approccio ludico didattico si cercherà di far comprendere ai bambini quanto i loro comportamenti siano importanti per la salvaguardia dell’ambiente.
Il percorso prevede due incontri di un’ora ciascuno così organizzati:

  • 1° incontro (durata 1 h): nel primo incontro verrà introdotto il concetto di rifiuto e saranno individuati i diversi materiali di cui sono fatti gli oggetti che ogni giorno decidiamo di buttare via. Successivamente verranno descritte le modalità per fare una corretta raccolta differenziata con l’aiuto di un gioco ideato ad hoc. Il tutto si concluderà con un balletto ispirato dalle note della canzone “Non mi rifiuto”
  • 2° incontro (durata 1 h): nel secondo incontro i bambini, attraverso un gioco tematico, potranno comprendere gli effetti in natura delle loro azioni e rafforzeranno così, in modo spontaneo, la necessità di attuare comportamenti corretti ed ecosostenibili per la salvaguardia dell’ambiente.

Le disavventure della povera Tartaruga Lisetta

I rifiuti plastici, al giorno d’oggi, inquinano gran parte degli ambienti naturali. Alcuni studi stimano che negli oceani ci siano fino a 150 tonnellate di plastica e che, se l’andamento della produzione proseguirà nella maniera attuale, la plastica potrebbe raggiungere i 34 miliardi di tonnellate nel 2050. Queste cifre lasciano intuire quanto sia fondamentale il riciclo degli oggetti in plastica, con lo scopo di arrivare a una radicale diminuzione della produzione di questo materiale.
Attraverso il racconto della tartaruga Lisetta i bambini potranno comprendere quanto sia importante aver rispetto dell’ambiente, con un focus su quello marino e comprenderanno meglio il problema dei rifiuti abbandonati.
Il percorso prevede due incontri di un’ora ciascuno così organizzati:

  • 1° incontro (durata 1 h): l’operatore racconterà ai bambini la storia di Lisetta, una bellissima tartaruga caretta caretta di oltre 50 anni che vive nel mar Mediterraneo. Attraverso le sue avventure i bambini potranno entrare nel mondo marino e comprendere quanto “soffra” a causa dei nostri cattivi comportamenti, con particolare attenzione all’abbandono dei rifiuti in plastica nell’ambiente.
  • 2° incontro (durata 1 h): i bambini, con l’aiuto dell’operatore, realizzeranno la loro tartaruga Lisetta utilizzando del materiale di recupero (indicato all’insegnante prima dell’incontro) che diventerà la mascotte di un piccolo vademecum personale, composto da una serie di comportamenti virtuosi per migliorare la qualità della vita della nostra simpatica amica Lisetta da condividere con la famiglia.

Tino il cestino

Quello dei cestini pubblici stracolmi di immondizia è un fenomeno purtroppo sempre più diffuso ed anche se sembra riguardare soltanto gli adulti il nostro intento, per provare a contrastare questa cattiva abitudine, è quello di educare i bambini fin da piccoli perché da grandi si comportino diversamente. L’idea è quella di spiegare cosa può essere messo realmente nei cestini pubblici indicando anche dove poter conferire il resto dei rifiuti che ognuno di noi può aver bisogno di gettare quando si trova, per esempio, a fare una passeggiata.

Il percorso prevede due incontri di un’ora ciascuno così organizzati:

  • 1° incontro (durata 1 h): nel primo incontro l’operatore farà una prima indagine con i bambini per comprendere la situazione del loro comune sui cestini pubblici dal loro punto di vista. Una volta compreso se ci sono cestini solo per l’indifferenziato o anche cestini per la raccolta differenziata si rifletterà su quali rifiuti possono essere messi all’interno di Tino il cestino che rappresenta il cestino pubblico per eccellenza. La riflessione sarà anche uno spunto per capire quali sono le destinazioni corrette delle diverse tipologie di rifiuti: raccolta differenziata con porta a porta o con cassonetti della differenziata o conferimento ai centri di raccolta.
  • 2° incontro (durata 1 h): nel secondo incontro i bambini realizzeranno una campagna informativa con Tino il cestino come mascotte per educare i compagni di scuola in primis ma anche i cittadini sul modo corretto di utilizzare il cestino pubblico. Potrebbe essere un’idea, parlandone con l’insegnante, anche quella di scrivere una lettera condivisa con tutta la classe al proprio sindaco per dare alcuni suggerimenti sul modo di contrastare l’abuso dei cestini pubblici.

Riduco, riuso, differenzio: semplici scelte, grandi cambiamenti

Con questo percorso i bambini acquisiranno una maggiore consapevolezza sulla corretta gestione dei rifiuti venendo a conoscenza della regola delle 4 R e approfondendo le modalità di una corretta raccolta differenziata e soprattutto il suo valore in un’ottica di consumo responsabile. Seguendo la filosofia dell’imparare facendo i bambini saranno coinvolti in prima linea nella realizzazione di cartelli informativi che potranno essere anche di stimolo ad una corretta raccolta differenziata per l’intera scuola.

Il percorso prevede due incontri di un’ora ciascuno così organizzati:

  • 1° incontro (durata 1 h): Nel primo incontro l’operatore introdurrà il tema dei rifiuti con una carrellata storica sulla loro gestione dall’uomo primitivo ad oggi.  Seguirà una riflessione sul moderno stile di vita e su quali strategie adottare per diminuire la produzione di rifiuti a scuola, nella propria casa o quando si fa un acquisto.  Per concludere verrà mostrato ai bambini il video “Quinta casa, un’altra storia” di Lorenzo Guerrazzi feat Ilaria Volpi girato a Pontedera.
  • 2° incontro (durata 1 h): nel secondo incontro verrà proposto ai bambini un laboratorio di riuso creativo volto alla realizzazione di cartelli informativi da inserire vicino ai contenitori di conferimento dei rifiuti prodotti più spesso all’interno della scuola (carta, confezioni merendine, materiale di cancelleria etc). L’attività laboratoriale consente di interiorizzare alcune regole sulla corretta raccolta differenziata molto spesso difficili da comprendere anche per gli adulti.

Un tuffo nel mar plastico

C’è un solo materiale prodotto dall’uomo che possiamo trovare ovunque nel mondo: nei suoli, nei fiumi, nell’aria, nel cibo. Se da un lato la plastica porta benefici all’umanità, dall’altro, il suo impatto su ogni essere vivente e habitat è sempre più devastante. Ogni oggetto di plastica abbandonato nell’ambiente, prima o poi, trova inevitabilmente la strada per il mare e gli oceani dove può rimanere anche per decenni. Con questo percorso i bambini entreranno nel mondo della plastica, ne conosceranno pregi e difetti e comprenderanno quanto sia importante riuscire a diminuire la produzione di rifiuti in plastica e imparare a differenziarli correttamente per la salvaguardia dell’ambiente.

Il percorso prevede due incontri di un’ora ciascuno così organizzati:

  • 1° incontro (durata 1 h): l’operatore nel primo incontro presenterà la “signora” plastica, le sue caratteristiche e le varie tipologie. Successivamente, una volta compresi i diversi tipi di plastica, l’operatore cercherà di fare chiarezza su quali siano le plastiche che possono essere mandate a riciclo e quali no. I rifiuti in plastica infatti, non essendo sempre correttamente smaltiti, risultano molto dannosi per gli ambienti naturali, con particolare riguardo a quello marino.
  • 2° incontro (durata 1 h): Partendo dall’ambiente marino si cercherà di capire quali siano i rifiuti plastici più dannosi e quali specie di animali marini rischino più di altri l’estinzione a causa dell’inquinamento da plastica. Ogni bambino nella seconda parte dell’incontro costruirà un piccolo animale marino con materiale di riciclo.

Scarty (solo per le scuole del comune di Pisa)

Il percorso nasce dalla volontà di sensibilizzare i bambini sull’importanza e sul corretto svolgimento della raccolta differenziata, giocando e divertendosi. Infatti per questo percorso sarà utilizzato un gioco, denominato Scarty, ideato dalla società COM.ING, che consiste in un mazzo di 100 carte personalizzate, contenente disegni originali degli oggetti, da raccogliere e differenziare, icone per il facile riconoscimento delle categorie dei rifiuti, ma anche QR code che rimandano a siti per approfondimenti. Il tutto ritagliato sulle metodologie di gestione dei rifiuti specifiche del Comune di Pisa.
Il percorso prevede due incontri di un’ora ciascuno così organizzati: 1° incontro (durata 1 h): durante il primo incontro vengono riprese dall’operatore le basi fondamentali per una corretta gestione e differenziazione dei rifiuti e viene avviata una riflessione sui comportamenti virtuosi che possono essere attivati nella vita di tutti i giorni dai bambini e dalle loro famiglie. 2° incontro (durata 1 h): nel secondo incontro l’operatore presenta il gioco e provvede alla spiegazione delle sue regole agli insegnanti ed alla classe. Successivamente consegna ad ogni alunno un mazzo di carte ed inizia a giocare per verificare se le indicazioni fornite siano state assimilate correttamente. Successivamente, grazie alla collaborazione della scuola, il progetto offre la possibilità di organizzare veri e propri tornei, in cui i ragazzi si potranno confrontare e divertire, migliorando sempre più le loro conoscenze in materia di raccolta differenziata e contribuendo a diffondere tra i coetanei e i familiari le principali regole per una corretta differenziazione.

Ok il posto è giusto

Il nostro pianeta ci sta lanciando tantissimi S.O.S.! Cerca di farci capire in tanti modi che lo stiamo distruggendo. Ed ecco che puntualmente si abbattono sulla nostra Terra, sempre più frequenti, grandi catastrofi naturali: alluvioni, frane, valanghe, incendi boschivi devastanti, innalzamento della temperatura dell’atmosfera con conseguente scioglimento dei ghiacciai e così via. Purtroppo la Natura non potrà offrirci ancora all’infinito le sue preziose risorse e per questo noi dobbiamo creare le condizioni utili a ridurre il loro sfruttamento attraverso l’uso o, meglio, il riuso di risorse esistenti quali i rifiuti e reimmetterle nel ciclo produttivo. Questo percorso di valorizzazione delle risorse esistenti passa attraverso il riciclo che fa assurgere il rifiuto ad una materia nuova, idonea a produrre nuovi oggetti. Tutto questo è possibile però attuando una corretta raccolta differenziata, comportandoci e trasformandoci in cittadini consapevoli e responsabili. La scuola rappresenta il luogo ideale per favorire lo sviluppo di una “coscienza ambientale” per la salvaguardia del territorio e in particolare far capire ai ragazzi come una buona gestione dei rifiuti possa prevenire dannose conseguenze per l’ambiente. Una corretta raccolta differenziata infatti non darebbe i risultati sperati se non ci fossero a valle degli impianti idonei per riciclare le varie frazioni differenziate (vd. l’esempio virtuoso di Revet).

Il percorso prevede due incontri di un’ora ciascuno così organizzati:

  • 1° incontro (durata 1 h): l’operatore inizierà il primo incontro con una domanda chiave alla classe: “che cos’è per voi un rifiuto?” La risposta dei ragazzi farà da motore per una riflessione sulle diverse tipologie di rifiuto e sulle corrette modalità di differenziarli, spesso poco conosciute o apprese nel modo sbagliato. Nella seconda parte dell’incontro si rifletterà sulla definizione di imballaggio, su quali siano gli imballaggi maggiormente ​utilizzati nella nostra vita quotidiana (carta, plastica, vetro, sostanza organica, ecc.) e su quale sia il destino una volta finita la loro funzione (riciclaggio, riutilizzo, recupero).
  • 2° incontro (durata 1 h): durante il secondo incontro si lavorerà con i ragazzi alla realizzazione di un vademecum sulla corretta raccolta differenziata cercando di evidenziare per ogni tipologia di raccolta (vetro, multimateriale leggero, carta, organico) i “falsi amici” che spesso ci ingannano e ci portano a differenziare nel modo sbagliato. Questo utile strumento potrà poi essere condiviso non solo con il resto della scuola ma anche con le famiglie.

Circular is better

Il percorso presenta ai ragazzi il concetto di economia circolare partendo dal passato: dopotutto l’economia circolare è una risposta antica ai problemi moderni. In passato infatti non si buttava via niente, si riciclava tutto, si riparava e si faceva attenzione a non sprecare risorse energetiche e materiali. Poi l’energia è diventata accessibile, a basso costo, e quindi abbiamo iniziato a sprecare senza senso passando così ad un’economia lineare che produce molti, troppi rifiuti. Oggi siamo giunti al punto di non ritorno ed è quindi indispensabile fare un passo indietro e recuperare le buone abitudini di una volta. La stessa Onu riconosce assolutamente necessario riportare un equilibrio tra produzione e consumo, in modo tale che il Pianeta possa offrire ai suoi abitanti le risorse di cui necessita (obiettivo 12 agenda 2030).
Il percorso prevede due incontri di un’ora ciascuno, in presenza o con didattica a distanza così organizzati:

  • 1° incontro (durata 1 h): l’operatore, dopo un breve excursus storico sul rapporto uomo rifiuti, introdurrà il concetto di economia circolare evidenziando la necessità di un cambiamento importante nel nostro stile di vita rispetto anche alla data sempre più anticipata dell’Overshoot Day.
  • 2° incontro (durata 1 h): nel secondo incontro verranno approfonditi alcuni concetti chiave dell’economia circolare e mostrati degli esempi virtuosi di economia circolare attuati a livello mondiale e locale (vd eccellenza Revet per plastica e vetro). Per una verifica finale verrà proposto ai ragazzi un gioco a tema.

Mettiamo mano al nostro futuro

Nell’obiettivo 12 dell’Agenda 2030, troviamo tra le priorità quella di dimezzare lo spreco pro capite globale di rifiuti alimentari nella vendita al dettaglio, dei consumatori e lungo tutta la filiera di produzione e fornitura. L’Onu sollecita i Paesi ad accelerare sulla tabella di marcia, anche alla luce dei dati allarmanti che arrivano dal nuovo Food Waste Index Report 2021 delle Nazioni Unite, il cui stima in quasi un miliardo di tonnellate il cibo sprecato ogni anno. Dallo studio inoltre emerge che la maggior parte di questi rifiuti proviene dalle famiglie, che scartano l’11% del cibo totale disponibile nella fase di consumo della catena di approvvigionamento. A livello globale, ogni anno un singolo consumatore spreca 121 chilogrammi di cibo, dei quali 74 nelle famiglie e contribuisce alla produzione di notevoli rifiuti provenienti dagli imballaggi. Con questo percorso si cercherà di affrontare con i ragazzi il problema specifico dei rifiuti alimentari partendo da esempi concreti, guidandoli nella lettura delle etichette e nella scelta dei prodotti.
Il percorso prevede due incontri di un’ora ciascuno, in presenza o con didattica a distanza, così organizzati:

  • 1° incontro (durata 1 h): l’operatore dopo aver presentato l’Agenda 2030 e alcuni dei suoi obiettivi, inizierà a proporre ai ragazzi una riflessione sul consumo di cibo in Italia partendo da un sondaggio sulle loro abitudini alimentari e sulle motivazioni che dettano determinate scelte di acquisto. Successivamente prenderà in considerazione alcuni alimenti, la loro etichetta e i loro imballaggi confrontandosi con i ragazzi e sui loro punti di vista.
  • 2° incontro (durata 1 h): nel secondo incontro verranno definite alcune buone pratiche dettate dalla volontà di promuovere un consumo di cibo più consapevole e sostenibile che ognuno di noi può seguire a partire dal momento dell’acquisto. Verrà così realizzato con i ragazzi un vademecum da condividere con le famiglie e con le altre classi.

Fast Fashion - Lo spreco non va di moda!

Il settore della moda è noto per il suo impatto ambientale significativo. Dalla produzione di tessuti all’utilizzo di sostanze chimiche, dal trasporto al consumo smodato, l’industria della moda ha una serie di sfide da affrontare per diventare più sostenibile.

Attraverso la fast fashion (letteralmente moda veloce) la quantità di abiti prodotti e gettati via è aumentata in modo esponenziale. Infatti, consentendo una disponibilità costante di nuovi stili a prezzi molto bassi, si è verificato un forte aumento della quantità di indumenti prodotti, utilizzati e poi scartati. Gli studenti, che sono oggi i maggiori utilizzatori di abiti prodotti dalla fast fashion, devono comprendere le conseguenze delle loro scelte di consumo e imparare ad apprezzare l’abbigliamento sostenibile.

Il percorso prevede due incontri di un’ora ciascuno così organizzati:

  • 1° incontro (durat a 1 h): il primo incontro inizia con un’indagine della classe per capire, attraverso la lettura delle etichette degli abiti dei ragazzi, non solo “quanto mondo abbiamo addosso” attraverso la ricerca dei Paesi in cui sono prodotti, ma anche di quale materiale sono fatti. Successivamente, sempre partendo dai ragazzi, si farà un’analisi di quanti vestiti ogni alunno ha comperato negli ultimi tre mesi portandoli a riflettere sulle motivazioni dell’acquisto: reale esigenza o desiderio di seguire la moda del momento ed avere sempre un capo nuovo da sfoggiare? Le due indagini daranno luogo a dei grafici e a delle statistiche che saranno utili per gli approfondimenti del secondo incontro.
  • 2° incontro (durata 1 h): nel secondo incontro rifletteremo con i ragazzi sull’impatto dell’industria tessile sull’ambiente, soprattutto con la crescente ascesa della fast fashion. Non ce ne rendiamo conto ma uno dei capi di vestiario più diffusi, una semplice t-shirt, è causa di notevole consumo di acqua, energia, pesticidi, fertilizzanti, coloranti, con conseguente inquinamento e produzione di gas serra. Oltre al problema ambientale i vestiti si portano spesso addosso problemi di sfruttamento nei Paesi più poveri in cui i lavoratori hanno meno diritti. Nella seconda parte dell’incontro l’operatore spiegherà come e dove conferire gli scarti tessili con particolare riferimento alle nuove modalità attivate nel comune di Pisa. La lezione di concluderà chiedendo ai ragazzi di proporre delle idee concrete per ovviare al problema come quella di ridare vita ai vecchi vestiti, organizzare mercatini dell’usato interni alla scuola etc.

Stile di vita Plastic Free

Anche se vivere plastic free in senso letterale non è possibile, possiamo decidere di ridurre o eliminare, quando possibile, l’acquisto e/o l’utilizzo di oggetti in plastica e questo rappresenta già un grande aiuto per il nostro Pianeta. Il percorso cerca di educare i ragazzi ad un uso più responsabile della plastica portandoli a riflettere partendo da un dato allarmante: nell’arco di 7 giorni assumiamo insieme ad acqua e cibo frammenti di plastica pari a 5 grammi, l’equivalente del peso di una carta di credito. Si parlerà anche del vetro come materiale riciclabile all’infinito ma solo se correttamente differenziato.

Il percorso prevede due incontri di un’ora ciascuno così organizzati:

  • 1° incontro (durata 1 h): l’operatore, partendo dalla considerazione che la plastica non è un materiale da demonizzare, visti i suoi usi in più settori di primaria importanza (da quello medico a quello alimentare etc) affronterà, insieme ai ragazzi, il problema delle plastiche e delle microplastiche e del loro impatto devastante sull’ambiente a causa dei cattivi comportamenti da parte dell’uomo (abbandono nell’ambiente, uso incontrollato, scorretta raccolta differenziata). Si parlerà quindi dell’importanza di una corretta raccolta differenziata con un focus su multimateriale leggero e vetro che si concluderà con la visione del video “Quinta casa, un’altra storia” di Lorenzo Guerrazzi feat Ilaria Volpi girato a Pontedera.
  • 2° incontro (durata 1 h) a scelta tra:

LABORATORIO IN CLASSE: con questo secondo incontro si farà un’analisi delle tipologie di plastica più usate e si comprenderà, con un semplice esperimento, come riuscire a differenziarle in base alla loro diversa densità creando appunto una “torre di densità”.

VISITA ALLA REVET: la visita all’impianto Revet permetterà ai ragazzi di vedere con i loro occhi il processo di selezione della plastica e i sottoprodotti derivati dai trattamenti di riciclaggio. Per l’occasione si parlerà anche del sistema di riciclaggio del vetro, altra eccellenza dell’impianto di trattamento Revet.


Immagini delle edizioni passate